Siamo arrivati a questo punto... - 36° parte

in #hive-14662018 days ago


Immagine CC0 creative commons

"Vieni, vieni qua un po' a sentire quello che ha da dire questo signora qua, vieni a sentire..."

Il mio ex-socio mi venne incontro, con la sua solita baldanza del cazzo, sempre borioso, supponente e sopra le righe...

"Cosa c'è??"

"Senti, senti cosa mi ha detto... che non c'era un minimo per la collezione intermedia, per cui, tanto per cambiare, mi hai preso per il culo, non avevo dubbi che fossi una testa di cazzo che prende per il culo..."

"Non rompere il cazzo, sai che non ho voglia di controllare i tuoi numeri di merda, io i campionari li faccio così, a braccio..."

"E poi li paghi così, col cazzo, che discorsi di merda che fai, va a cagare..."

I rapporti tra noi andarono progressivamente degenerando, fino ad arrivare al punto che nel gennaio del '97 ci ritrovammo una sera, con il negozio chiuso, a ragionare sui primi saldi, che avremmo dovuto fare, dopo poco più di 5 anni di apertura e di lavoro insieme, io avevo una visione, lui un'altra, tanto per cambiare facemmo quello che voleva lui, lo stesso dicasi per la persona che doveva supportarci per il periodo dei saldi, lui voleva un suo parente prossimo, molto prossimo, io volevo mio nipote, alla fine della giostra, del tira a molla, vinse lui, non ne potevo più della sua rottura di cazzo, della sua insistenza, cedetti e accettai, a malincuore, la sua proposta, venne la sua parente, a lavorare con noi, per mia grande delusione...

Come arrivò, lei era la peste, il colera, le cose più brutte della terra per me, in quanto sua parente, i nostri rapporti erano ormai pessimi, per cui, per analogia, se mi stava sui coglioni lui, mi stava sui coglioni lei, ma la situazione generale ebbe per me un'evoluzione strana e singolare, perché lui continua a starmi sulle palle, lei avrei voluto che mi stesse effettivamente sulle palle, ma nel senso reale del termine, e non figurativamente...

Non avrei mai pensato una cosa del genere, perché era fuori da ogni logica, ma progressivamente, con il passare dei giorni, la sintonia tra noi aumentava, e degli iniziali screzi, delle schermaglie reciproche, si instaurò una strana atmosfera tra noi, finché un giorno del tutto particolare le chiesi di venire mezz'ora prima in negozio, suo fratello non ci sarebbe stato, in quanto era di riposo (da quando era venuta lei a darci una mano per i saldi, a rotazione ci concedevamo una mezza giornata o una giornata intera di riposo, anche se io tendevo a non prenderla per stare con lei), al mio arrivo in negozio lei era già lì, fuori ad attendermi, con la curiosità che le si leggeva in viso, anche se una mezza idea ce l'aveva, eccome se ce l'aveva...

La portai dentro, aprendo la serranda esterna quel tanto che bastava per farci entrare, richiusi a chiave la porta dietro di noi, facendo una battuta se avesse paura a rimanere dentro con la porta bloccata, la risposta fu sintetica e diretta...

"Ti mando a cagare subito o dopo? Mi tremano le mutande..."

Tra me e me, le mutande gliele avrei volute volentieri abbassare...

Continua...

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