Siamo arrivati a questo punto... - 14° parte

in #hive-1466203 months ago


Immagine CC0 creative commons

Iniziò questo corso, della durata di diversi mesi, durante il quale approfondimmo aspetti e materie già studiate alle superiori ma anche alcune cose della vita reale, cioè il funzionamento vero e proprio di determinate dinamiche trattate con il punto di vista di professionisti, principalmente ragionieri e avvocati, che ci trasmettevano le loro esperienze di vita...

Eravamo un gruppo piuttosto eterogeneo, composto da una quindicina (non ricordo bene) di soggetti, maschi e femmine più o meno in parità), con qualcuno legavo meglio, con altri meno, ma sostanzialmente non si stava male, a frequentare quel corso, che nella fase terminale prevedeva uno stage, da effettuarsi presso un'azienda locale, poi l'esame finale, che comprendeva anche la valutazione della medesima azienda presso cui si era tenuto lo stage stesso, a me capitò un'impresa piuttosto grande, sapevo che aveva una discreta rilevanza a livello locale ma era di primaria importanza anche a livello nazionale...

Non ero al corrente del fatto che uno dei due titolari di allora conosceva piuttosto bene la mia nonna, che all'epoca era ancora viva, dopo qualche giorno mi presentai a lui, giusto per salutarlo e nulla di più, fatte le presentazioni lo stage procedette senza particolari intoppi, alla fine salutai tutti quanti e per me era finita lì, nel frattempo, essendo estate, intensificavo come al solito la mia attività di supporto a mio fratello, ricordo perfettamente un fatto, accaduto una domenica di fine luglio...

Mio fratello doveva senza ulteriori dilazioni consegnare e ultimare un lavoro, di installazione completa di impianto elettrico, per una serie di motivi e problematiche, dei quali non era assolutamente responsabile, ci ritrovammo con il fiato alla gola, era domenica, il lunedì pomeriggio ci sarebbe stata l'inaugurazione di quel locale, per cui cercavamo di velocizzare il tutto per provare disperatamente a rispettare la consegna, nella mattinata del lunedì mio fratello doveva essere necessariamente a Rimini, su un cantiere edile, mentre io dovevo andare in azienda per lo stage, morale della favola verso le 22 eravamo ancora in altomare, oltretutto non stavo nemmeno bene di stomaco, o di pancia, e lavoravo a rilento...

Verso mezzanotte capivo che dovevo andare in bagno, mai cagata fu più liberatoria per me, come uscii dalla toilette ero rinato, dissi sinteticamente a mio fratello di non preoccuparsi, perché ero finalmente a posto, e che avremmo finito tutto quanto, ho iniziato a volare, ero velocissimo nel fare le cose, come se mi fossi drogato di brutto, poco prima delle 3 di notte abbiamo finito di fare tutto quanto, faccio accomodare mio fratello nel posto del passeggero, in piena notte prendiamo l'autostrada, dopo poco più di un'ora arriviamo finalmente a casa, dormo giusto un paio d'ore, forse poco più, e mi sveglio pronto per andare in azienda, 21 anni spesso fanno miracoli, a livello di recupero...

Venni ammesso all'esame finale con il parere favorevole della azienda presso la quale avevo sostenuto lo stage, supero anche l'esame e per me era finita lì, nel senso che quella parentesi della mia vita si era aperta e chiusa in quell'anno di durata, ma accadde un qualcosa di non previsto, di insolito, la stessa azienda presso la quale avevo prestato la mia opera chiede di me, voleva propormi un contratto di lavoro...

Continua...

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@tipu curate 2

Grazie mille per il prezioso supporto fornitomi, caro amico...

!PGM
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!BIRRA

Un'azienda che propone un contratto di lavoro a uno stagista è solitamente un'occasione da non farsi scappare. Oggi un affare del genere può avvenire solo per miracolo...
!BEER

Infatti il periodo di questo episodio è il 1987, questo la dice lunga...

!PGM
!LUV 1

Santo cielo, amico mio: ero ancora in quinta elementare, dunque si può dire che il periodo l'ho visto e non l'ho visto. Già una volta approdata alle medie, a scuola di quando in quando saltava fuori il discorso sulle raccomandazioni necessarie per non restare disoccupati, ma trattandosi di una realtà come il Piemonte, dove raramente qualcuno vuole averti tra i piedi se i suoi nonni non conoscevano (e non una semplice conoscenza: ci va l'amicizia stretta, specie nelle realtà di provincia del basso Piemonte) e non si fidavano dei tuoi nonni, non mi stupisce che la piaga delle raccomandazioni (anzi, in questo caso si parlerebbe meglio di referenze) fosse già diffusa. Non comunque ai livelli invivibili di terzo millennio. Negli anni ottanta, a dispetto dei ricordi sbiaditi per forza di cose, non ricordo di aver mai visto nessuno ravanare nei cestini pubblici dell'immondizia in cerca di cibo nemmeno in Piemonte, come invece era divenuta realtà amara sin dal terzo millennio.
!BEER