Il nuovo paradigma: la robotica 2.0

in #hive-14662024 days ago

È un po' lungo, oltre quaranta minuti, ma ne vale la pena. Si tratta di un video di Farzad che vede una analisi costruita con cura da RethinkX ed altri ricercatori indipendenti.

Stiamo parlando di un nuovo paradigma che impatterà tutti, letteralmente. Con la crescente spinta alla evoluzione, un po' a casaccio a dire il vero, del modello GPT, l'intelligenza artificiale sta scoprendo e coprendo aree inesplorate.

Meno attenzionata dalla stampa è l'evoluzione robotica. Il governo cinese sta investendo da anni decine di miliardi di dollari per le aziende di sviluppo robotico. Come mai?

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immagine creata dall'intelligenza artificiale su mia richiesta

L'unione dei due fattori (AI + Robotica) approderà ad un nuovo paradigma per l'umanità che la rimodellerà in maniera consistente sotto svariate forme. In particolar modo per Europa e USA che stanno affrontando una crisi nuova.

Con l'effetto dell'industrializzazione e del consumismo il nostro strato sociale si è via via innalzato al pari della scolarizzazione. Ci sono lavori che gli occidentali non vogliono fare, in realtà non granché per il lavoro in sé, ma per il salario rispetto a quella mansione in quel settore.

Dall'altro lato le aziende vogliono comprimere il costo del lavoro per ottenere un profitto maggiore. In questo senso la globalizzazione e la conseguente delocalizzazione sono state le risposte. Si va a produrre dove costa meno, ovvero dove la scolarizzazione e lo strato sociale erano ai livelli nostri degli anni Cinquanta.

Ma l'effetto che è stato per noi, lo è pure per gli Stati cosiddetti emergenti. La loro ricchezza è la popolazione giovane e la capacità lavorativa a basso costo, cosa che non rimarrà immutata.

Lato Occidentale la nostra ricchezza è in buona parte una spinta cinetica del denaro fruttato i decenni prima. Possiamo comprare quello che producono altrove. Nonostante questo c'è stata una ricollocazione del sistema lavoro che si è elevato, si vedano tutte le innovazioni che sono uscite negli ultimi venti o trent'anni, sono quasi al 100% di matrice occidentale.

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immagine creata dall'intelligenza artificiale su mia richiesta

Il passaggio alla robotica 2.0 sarà l'ennesimo divario che ci assicuriamo rispetto al resto del mondo. Non è un caso che il CEO di BlackRock abbia sentenziato la fine della globalizzazione, iniziata a fine anni Novanta.

Quando la nuova robotica andrà a competere con il costo produttivo umano, e questo sarà un processo estremamente rapido, di fatto il "vecchio mondo" si ritroverà a rimettere in piedi le fabbriche. Poiché il problema del personale specializzato che non si trova, cesserà di esistere. Di conseguenza andrà ad essere neutralizzato anche il problema, lavorativo ma non sociale, di una popolazione troppo anziana.

Da qui si capisce perché la Cina sta facendo questo investimento, la popolazione sta invecchiando e il ricambio generazionale, come è avvenuto da noi, non c'è.

In questo discorso chiaramente c'è un problema che riguarda lo Stato come tale. Se la popolazione è vecchia e il lavoro lo fanno i robot, il sistema crolla. Per questo serviranno anche nuovi paradigmi sociali. Ad esempio una tassa di compensazione per ogni robot. Più in generale è prevedibile che questo porti alla soluzione del problema della sovrapopolazione, e paradossalmente a quello della bassa natalità. Se viene meno il rapporto dell'età media con la capacità contributiva, lo Stato potrà vivere qualitativamente meglio con una popolazione media numericamente più bassa. Si pensi ad esempio alla gestione delle risorse naturali come acqua e fertilità del terreno.

Allo stesso tempo la robotica, specie quella a rappresentazione umanoide, diventa reiterabile su vari lavori, compresa la difesa nazionale. Più robot avrà una nazione, più soldati non umani, avrà per difendersi. Dobbiamo considerare la ri-programmabilità, quello che avremo per casa che lava o fa da mangiare, potrebbe andare al fronte se necessario. O per essere più realisti, la nazione con più robot sarà un deterrente efficace al pensiero di qualche idiota che pensa ad una invasione.

Certamente permangono i problemi delle risorse naturali e il loro controllo, come lo è stato fino ad ora. Gli Stati Uniti hanno operato un controllo imperialista attraverso gli eserciti, non è escluso che la cosa si perpetui ed anzi diventi anche più efficace con un esercito misto.

Non ultimo il "form factor". La componente umanoide a nostra immagine e somiglianza è un passaggio cruciale. Il mondo attuale è costruito per noi e i robot dovranno passare per questo punto. Ed è il passaggio più complicato, milioni di anni di evoluzione umana dovranno essere coperti in un decennio o poco meno per la somiglianza meccanica.

La Cina ci sta pensando, e noi? No, ma come ogni volta precedente lo Stato non era presente, o lo era a malapena. Ci hanno pensato, e ci penseranno, le società private con la rottura de facto dei paradigmi attuali. Il costo del lavoro minore di un robot rispetto ad un umano basta e avanza per ribaltare il tavolo delle convinzioni in essere.

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Più che altro, una volta che non si avrà più bisogno di alcun umano per alcuna funzione lavorativa (ma c'è da dire che a dispetto di quanto si è affermato per decenni, non saranno le professioni e mansioni manuali a sparire per prime, ma quelle intellettuali: un solo software che costa 19 dollari in grado di sostituire tutti i grafici del pianeta, a titolo esemplificativco, mentre un androide che dovrebbe sostituire un muratore costa un botto di centinaia di migliaia di dollari, almeno a quanto si dice su quora, il chè è ovviamente credibile), saranno amarissime rogne. Appunto la miriade di terze e quarte età senza lavoro e senza stipendio, cos'altro andranno a fare di diverso dagli accattoni e nel peggiore dei casi, i senzatetto? Ovviamente non mi aspetto che ai politici che governano paesi dove la corruzione regna sovrana (e appunto la Cina detiene un triste primato in fatto di corruzione) che gli freghi della popolazione attempata. Anzi, sarò malfidente oltre ogni dire, ma mi aspetterei proprio l'esatto opposto...
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Il problema sarebbe troppo ampio e diffuso ovunque perché non sia affrontato. A dire il vero lo stanno già affrontando, quanto meno gli accademici, visto che stiamo parlando di previsioni. Più o meno mi aspetto che nel vecchio continente ci pensino, in usa non saprei visto che sono refrattari per dna agli aiuti di stato. In sud-america non so, ma visto il passato c'è effettivamente da preoccuparsi quando si vedranno i primi segnali.

È che nel vecchio continente, escludendo i paesi virtuosi dove la rogna non ha ragione di esistere (non che i paesi scandinavi non si robotizzino, ma lì i politici hanno seriamente a cuore il benessere della popolazione), hanno senz'altro timore di perdere la faccia davanti al resto del mondo e infatti mi aspetto che si muovano, fosse pure attraverso gli svariati redditi di fannullanza (nel caso dei giovani, non certo delle terze e quarte età non più in grado di lavorare), come vedo che in svariati li chiamano. Il vero guaio qui semmai starà nelle cifre sicuramente ridicole che verranno erogate, con le quali sarà impossibile campare sia pure mediocremente in un paese dell'eurozona. Il reddito di cittadinanza consisteva in 700 euro al mese (secondo quanto avevo letto, sempre e quando le notizie lette fossero corrette) e con tale cifra ci campa una coppia non gravata da troppi acciacchi che vive in un paesello di campagna, specie nel meridione. Un single ci campa si e no nelle campagne del nord. Una famiglia però sarà costretta a mangiare e vestirsi alla Croce Rossa e alla Caritas e siccome mi giungono notizie che già a tutt'ora nelle regioni viziose svariate famiglie non si curano più le malattie per colpa degli stipendi bassi e simili amenità, figuriamoci quando si dipenderà tutti dalle briciole del reddito di poltronanza. Comunque ancora nulla rispetto appunto ai paesi latini, dove l'idea degli economisti di punta è praticamente fare tabula rasa di pensioni e ammortizzatori sociali (è dall'anno scorso che stanno col fiato sul collo al governo perchè vogliono l'approvazione di una riforma della previdenza che preveda età minima pensionabile a 70 anni per ambo i sessi, pensione sociale inclusa e mansioni usuranti e pericolose incluse, tenuto conto che la speranza media di vita nel mio paese è di 72 anni😡). Ora, l'attuale governo non ci pensa nemmeno a cedere (è già fin troppo impopolare e se si azzarda a firmare una riforma della previdenza del genere va a finire che rischia l'impeachment), ma il prossimo, a seconda di chi vincerà le elezioni, potrebbe pure fare contenti gli economisti dal didietro al caldo sulle poltrone di velluto (fosse per me, li spedirei seduta stante a picconare in miniera un giorno si e l'altro pure e poi voglio vedere se continueranno a sbraitare ancora che si potrà andare in pensione solo a 70 anni). Figuriamoci dunque se in paesi del genere, sia pure senza fare di tutta l'erba un fascio, si preoccuperanno minimamente che nessuno percepirà più stipendi perchè i robot hanno rubato il lavoro a tutti quanti. Spero che la mia coppia sarà riuscita a fare le valige prima di vedere tale scatafascio.

sul reddito di cittadinanza si è fatta parecchia confusione, specie fuori dall'italia. erano 700 euro nei casi più complicati e complessi, la realtà erano molto più bassi. Tuttavia, aveva creato una zona di orbitazione che aveva debellato il gioco al ribasso degli stipendi. sei giovane e vuoi lavorare, viene gratis, perché di questo di parlava, che tanto ne ho mille dietro di te. Poi "pouff" magia, salta il banco con briatore, albano e borghese che sbraitano come galline e la nuova mistificazione "i giovani non vogliono lavorare" omettendo chiaramente a quanto secondo loro dovrebbero lavorare. la legge secondo me andava migliorata non abolita, ad esempio per i giovani aiutare nei lavoretti il comune che solo a togliere quei graffiti del cazzo era cosa buona, vista che siamo un paese storico e turistico.

Purtroppo la piaga delle aziende desiderose di spremere come limoni i giovani facendoli lavorare gratis (sicuramente mancando di assumerli dopo lo stage di sfruttamento gratis) era prassi consolidata già decenni prima della nascita del reddito di cittadinanza. Santo cielo, nelle regioni del nord a statuto speciale ovvio che no, ma nell'infame Piemonte, forse tolto il Verbano-Cusio-Ossola, ti assicuro che si stava peggio che in meridione (per forza, dacchè le mafie meridionali sono diventate polentone, ma non soltanto: un'altra causa è il gatto che si morde la coda del vergognoso livello di tassazione che non figura neppure in paesi più corrotti come la Nigeria, ma davvero e quindi le aziende piccole e medie non si possono davvero permettere di pagare stipendi altrimenti falliscono). Ricordo (ma già 35 anni fa) quanto ingenuamente mia madre era sicura che i giovani dovevano solo stringere i denti e sopportare mesi e mesi, anche anni di sfruttamento dove magari le famiglie ci rimettevano pure i denari dei pranzi fuori e dei trasporti perchè poi alla fine i dirigenti aziendali li avrebbero premiati con il posto fisso che sarebbe durato tutta la vita (per forza, mia madre, povera, faceva parte della generazione silenziosa e ai suoi tempi funzionava davvero così). Le dicevo e insistevo però che no, che dopo averci pure rimesso, quei ragazzi (anzi, le loro famiglie, dato che un giovinetto che non prende alcuno stipendio come diamine paga l'abbonamento del treno/autobus/altra diavoleria se non c'è papà-paga?) si sarebbero pigliati un bel marameo con tanto di pernacchia da parte degli stessi dirigenti che li avevano sfruttati perchè al posto loro dovevano assumere il raccomandato dal consigliere comunale di turno o il cugino referenziato incompetente. Mia madre non ci credeva, finchè non fu costretta a darmi ragione. Lascio alla penna (pardón, al mouse) la mia diffidenza quanto a Briatore:
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