Il padrone non padrone

in #hive-1466209 days ago

Da un po' sto guardando gli annunci immobiliari, con gli occhi e la mia propensione da trader a comprendere il mercato e i suoi funzionamenti.

A volte ci sono villette a schiera o appartamenti interessanti. Il punto è che tra tutte le voci vi è una che a mio avviso non è per nulla secondaria. In un immobile realmente indipendente non c'è proprio, ma negli altri c'è il costo condominiale o delle parti comuni.

La questione è che se compri una casa, essendo la principale dove si vive, vi è l'esenzione dall'IMU (o dalle mie parti si chiama ILIA mi pare). Questo oggi... il prossimo anno o quello dopo ancora vai a sapere. Ennesima crisi finanziaria e ti salta fuori il nuovo Monti che ti piazza la tassa anche sull'abitazione principale.

Per cui questi costi condominiali, che per altro sono quelli standard in assenza di "lavori straordinari", sono sorprendentemente alti. Ci sono casi da 20 euro al mese, ma altri dove si arriva a 300. Trecento euro al mese, su un centinaio di metri quadri, per dodici mesi fa tremila e seicento euro l'anno. Tra l'altro considerando che il minimo dei proprietari per legge dovrebbe essere nove, significa che l'amministratore "ciccio pasticcio" spilla oltre trentaduemila euro annui da un complesso condominiale. Figurarsi complessi da venti, trenta unità.

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Image by ElasticComputeFarm from Pixabay

Manco la cosa pubblica spende tutti questi soldi, capisco che in questi ci sarà l'ascensore, anche fosse presente il riscaldamento centralizzato, mi pare un esborso vagamente folle. Aggiungiamo poi che non è sempre detto che l'amministratore sia imparziale, anzi. Per cui a seconda della cricca di turno tra amministratore e qualche condomino influente, decidano di fare lavori straordinari che magari nemmeno rivestono un senso di reale necessità e urgenza. Ad esempio, rifare il giardino o mettere i pannelli solari.

Opere che sono di valorizzazione e che probabilmente penserei di farle, ma la decisione sul "quando" non è secondaria per nulla. L'emergenza è emergenza, se ti perde il tetto essere in un condominio è un vantaggio perché la spesa è ripartita. In un immobile indipendente puoi pensare ad una assicurazione (che per altro immagino abbia pure il condominio) e quindi gira e rigira siamo ad una condizione di parità. Mentre le spese non emergenziali le fai quando sai di poterle fare, non quando decide qualcun'altro.

Il risultato finale è che non sei veramente proprietario dell'appartamento che avresti comprato. Perché se non paghi le spese condominiali si può arrivare al pignoramento dello stesso con susseguente vendita all'asta. È come pagare un mini-affitto che potrebbe alzarsi in qualunque momento.

La cosa un po' ridicola è che basta spostarsi anche solo di cinquecento metri in linea d'aria dove si passa da zone a palazzine a casette, magari proprio fuori dai limiti del confine comunale della città, e i prezzi degli immobili indipendenti sono praticamente equivalenti a quelli degli appartamenti lì vicino.

Magari mi sta sfuggendo qualche particolare rilevante che non sto considerando. Dal punto di vista finanziario mi pare una fregatura, è come dover pagare il conto titoli con una percentuale l'anno. Sembra piccola in apparenza, in realtà si prende gran parte del guadagno, ammesso che ci sia. E ci devi pure pagare le tasse sopra.

E neanche immagino quelli in affitto. Perché oltre alla retta verso il proprietario si devono accollare le spese comuni. Della serie mettersi una pietra al collo e buttarsi da un ponte.

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E ancora non è nulla rispetto al fior fiore che mi toccava di vedere in zone anonime del basso Piemonte: gli appartamenti lato strada del mio ex condominio (e manco zona centrale, sia pure il centro distasse un quarto d'ora a piedi) di al massimo 75 metri quadri (se andava bene, ma mi sa molto meno perchè si trattava di un condominio zeppo di mini-appartamenti, studiati per coppie, anche se poi finivano per abitarci famiglie di 4 o 5 persone) dalle spese condominiali ordinarie tra 400 e 500 euro al mese. Gli anziani che ci abitavano erano ridotti come se pagassero un affitto (peraltro vergognosamente alto, dato che non si trattava certo di Milano nè Roma) per lo stesso appartamento del quale erano proprietari. E se il ragazzo che abitava nell'appartamento sopra quello che avevo ereditato da mia madre non fosse deceduto (bruttissimo diabete), sarebbe stato lui a vedersi l'appartamento all'asta e nella speranza che i parenti lo ospitassero per non finire letteralmente sotto i ponti (a lui arrivavano davvero 300 euro di sole condominiali ordinarie: ultimo piano, riscaldamento semi-centralizzato che probabilmente teneva a tutta manetta, ascensore e sistema elettrico risalente agli anni settanta). Ma era disoccupato da dieci santi anni e da tre non pagava più le spese condominiali.

300 euro al mese con il riscaldamento non è una follia di questi tempi... per lo meno a milano è così.

Nei condomini ci sono parti comuni che vanno tenute e le spese divise.

Quando nella villetta ti si intasa la biologica o una grandinata ti spacca le tegole non dividi un bel niente con nessuno...
E le 300 euro al mese le paghi in una botta da 3k...

Pro e contro in ogni caso.

Certo che nella casa singola non hai i vicini rompipalle.

@tipu curate

Si pro e contro. Non so, le spese condominiali che non pagheresti sono soldi che potenzialmente puoi far fruttare in un conto emergenze. Ad ogni modo tutto quanto sopra, come scrivevo nel post, in condizioni di parità economica. Chiaro che in centro a Milano una appartamento viene una fucilata e non ci sono alternative. Mi pare però che dopo il covid la città non sia più appetibile come un tempo, e non solo in Italia.
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Come rilevato (più sopra o più sotto non saprei, che dipende da dove hive mi ha cacciato il commento🤣), i miei anziani vicini arrivavano a pagare 500 di sole spese ordinarie per appartamenti tra i 50 e i 75 metri quadri in una città anonima non turistica nè industrializzata e in un condominio degli anni settanta ancora più anonimo a un quarto d'ora, sia pure a piedi, dal centro città, quindi immaginate un po' voi che condizioni (e parlo pure di una decina di anni fa, quando non si immaginava neppure la vergognosa inflazione odierna...

come dico nel post, se ti sposti poco fuori dall'area metropolitana, i prezzi risultano pressoché uguali, ma sono abitazioni autonome. Poi come detto da Robi è chiaro che se ti capita la disgrazia, il vantaggio condominale è la ripartizione delle spese. Però tra possibile esborso e certezza dello stesso, un po' di differenza la fa.

Mah, vantaggi in fatto di condominio la vedo una parola grossa: amministratori che fuggono con i denari condominiali (da mia zia nel torinese è accaduto ben due volte: due amministratori sono fuggiti rubando 200 mila euro ciascuno, ovviamente denari che i condomini sono stati obbligati a ripianare), condomini insolventi le cui spese vengono appioppate dall'amministratore ai condomini solventi (il mio migliore amico ha corso questo rischio nel suo condominio), obblighi derivanti dalle direttive UE con la beata scusante della sostenibilità (il che è costato ai miei ottantenni zii di indebitarsi con Poste Italiane perchè con la sola pensione di mio zio per campare non ce la facevano a pagare l'infamia innecessaria del rifacimento di facciate perfettamente in ordine), cause in tribunale dovute a servitù di passaggio (questo era capitato al mio ex condominio che se l'era cavata grazie a mio padre che nonostante le millemila proteste di mia madre s'era fatto nominare caposcala), ecc., ecc., ecc...insomma...purtroppo dipende fortemente da che condominio vai a incappare e in tali casi, mooolto meglio essere inquilini che proprietari...