1. Le posate da tavola.
Sono passati ormai 600.000 anni da quando i nostri antichi progenitori riuscirono a creare il primo manufatto: una pietra scheggiata e appuntita. Da allora gli esseri umani hanno iniziato a produrre oggetti, trasformando gli elementi trovati in natura in strumenti utili a svolgere le più svariate attività e a facilitare il lavoro.
Foto di: http://www.museibologna.it/archeologico/percorsi/47978/id/49666/oggetto/49670/
Inventare significa “trovare, scoprire” e richiede l'affinamento sia delle abilità manuali che delle capacità cognitive. La storia delle invenzioni è il racconto di come l'essere umano sia stato in grado nel corso dei secoli, attraverso gli strumenti di cui la natura lo ha dotato, in primo luogo le mani e il cervello, di conoscere le proprietà dei materiali, di come lavorarli, di produrre e di perfezionare i tanti oggetti che oggi si utilizzano nella vita quotidiana e che sono così presenti e così facilmente reperibili che spesso non ci chiediamo come sono stati creati o come potremmo fare senza.
Conoscere la storia degli oggetti e di quanta fatica è costata inventarli e di quante risorse servono per produrli è un modo anche per riflettere su come quanto sono preziosi e su quanto sia importante prendersene cura, senza volerli trasformare troppo facilmente in rifiuti. Ogni manufatto artificiale, anche il più banale, è simbolo dell'intelligenza, del progresso e di tutto ciò che c'è di bello e di miracoloso in ogni essere umano.
Buona lettura e buona scoperta.
Vi racconto la storia delle posate da tavola che sono nate in Europa e che sono tipiche della cultura occidentale.
Iniziamo dalla forchetta. Le prime testimonianze di utensili simili alla forchetta risalgono all'epoca romana, ma apparve per la prima volta come posata da tavola solo intorno all'anno mille d.C., nelle case dei nobili italiani, per mangiare la frutta; le altre pietanze venivano consumate con le mani e questa abitudine si mantenne almeno fino al 1500 d.C.. Queste prime forchette da tavola, che si diffusero anche tra i nobili inglesi e francesi, avevano solo due punte ed erano realizzate in oro o in argento.
Solo nel XIX sec. d.C. fecero la loro comparsa le forchette così come le conosciamo, a quattro punte, il cui utilizzo si diffuse prima tra i borghesi e poi anche tra il resto della popolazione.
Le forchette erano prodotte a livello artigianale, fondendo il materiale metallico e versandolo dentro appositi stampi, come avviene nella provincia di Brescia.
Il cucchiaio durante tutta l'antichità è stato utilizzato praticamente solo per mescolare e travasare o per consumare cibi fluidi e liquidi; al tempo era un utensile di legno, di varie forme e dimensioni. Prima del cucchiaio si usavano conchiglie e tutto ciò che si trovava in natura e che potesse svolgere le stesse funzioni. A partire dal 1600 d.C. il cucchiaio cominciò ad essere usato a tavola.
Il concetto di coltello risale invece a 25.000 anni fa, quando si cominciò a scheggiare le pietre per ricavare lame affilate da usare come arma e come utensile da taglio; quando si scoprì l'uso del bronzo e del ferro, iniziò la realizzazione di coltelli con il manico, utilizzati fino a quando i Romani realizzarono coltelli in acciaio di diverso tipo a seconda dell'utilizzo, addirittura con lame pieghevoli. Il coltello, oltre che per la preparazione dei cibi, è la posata che per prima è comparsa sulle tavole: aveva la punta affilata e veniva utilizzato per infilzare e portare alla bocca i cibi, che erano serviti su grandi piatti posti al centro della tavola. Nel 1921 un'azienda americana iniziò la produzione di coltelli con lame in acciaio inox.
Oggi la produzione delle posate avviene prevalentemente a livello industriale e il materiale più diffuso è appunto l'acciaio inox, igienico e facilmente lavabile. Non dimentichiamo l'utilizzo della plastica, sia riutilizzabile che usa e getta; ultimamente nei supermercati è possibile trovare posate usa e getta, tra cui le forchette in legno, più eco-friendly.
Personalmente preferisco acquistare posate di acciaio dal design minimal e di varie dimensioni, che non passano di moda e da poter utilizzare anche durante i pic-nic, evitandomi l'incombenza di andare ad acquistare tutte le volte quelle usa e getta e aiutando così anche l'ambiente, dato che anche quelle di legno vanno gettate.
Certo, produrre l'acciaio ha un suo impatto ambientale, ma la durata dell'oggetto è lunghissima. Si spera che qualcuno riesca a produrre posate con materiali duraturi producendo un minor impatto sull'ambiente e che l'uso se ne diffonda.
Intanto vi mostro le mie posate.
Foto di Butterfly JT9
È bello anche ritrovare nei cassetti delle mamme e delle nonne posate dal design vintage, oppure scoprire che più famiglie hanno acquistato o ricevuto in regalo lo stesso modello, perchè andava di moda.
È divertente per me visitare i mercatini dell'antiquariato e osservare (e magari acquistare) le posate che si usavano qualche anno fa, alcune così particolari e raffinate.
Foto di: https://www.astebabuino.it/it/asta-0219-3/servizio-di-posate-italia-19751.asp
Sulla preziosità delle posate e sul fatto che il loro uso fosse stato per molto tempo un'abitudine delle famiglie nobili ho sempre in mente la scena del battesimo di una delle versioni della fiaba “La bella addormentata del bosco”, quando il re offre in dono agli invitati le posate in oro massiccio e la fata cattiva, che non era stata invitata, esprime il suo risentimento per il mancato omaggio.
Non ho trovato notizie certe su chi effettivamente abbia inventato le posate da tavola. Ci sono molte storie e leggende a riguardo, forse perchè sono strumenti così antichi e diffusi che la memoria si perde nel tempo.
Fonti: “L'affascinante storia delle invenzioni” (1983), di Selezione (Autore), Selezione dal reader's digest (a cura di).
Alla prossima invenzione!