Il racconto parte da molto distante, tanti anni fa, dall'età giovanile del protagonista, che muove i primi passi nell'intricato mondo dell'amore, sentendo di avere delle difficoltà nell'interpretare correttamente i messaggi che arrivano dal sesso opposto, qualche rapporto sentimentale di basso spessore, poi la prima storia vera e propria, il primo sbandamento forte, potente, di quelli che ti fanno perdere la testa e battere il cuore all'impazzata, pensa che il mondo è tutto lì, lui, lei e il resto, al punto tale che lei rimane in cinta per una errata valutazione, e considerando che non era assolutamente un flirt, il passo successivo non poteva che essere il matrimonio, prima che il figlio nascesse, la vita è lieve, pochi problemi, poche grane, economicamente stanno bene, passa qualche anno e si sente la voglia di un altro figlio, ma ci sono dei dubbi all'orizzonte...
Le notti in quell'estate passavano lunghe e tormentate, Filippo (nome di fantasia come tutti quelli di questa storia) si svegliava nel cuore della notte, e non c'era verso, passava ore e ore a guardare il soffitto, ogni tanto si alzava a fare un giro per casa, cercando pace e ristoro alla sua mente, provando disperatamente a dormire ma non c'era verso, i pensieri più disparati correvano vorticosamente nella sua mente, finché irrimediabilmente, prima o poi, ne giungeva uno, di quelli grossi, di quelli esistenziali, si interrogava se amasse o meno sua moglie...
Certo, le voleva bene, molto, perché era una ragazza corretta e onesta, ma l'amore, quello vero, era proprio quello che aveva per lei? O era stata una grande infatuazione, la voglia, il desiderio di sistemarsi sotto un certo punto di vista, a farlo muovere in una certa direzione, a fargli credere di provare quel sentimento profondissimo, che scuote gli animi, che si chiama Amore ma che nella realtà non c'era tra lui e sua moglie, o, meglio ancora, da lui verso lei?
Non aveva una risposta a questa domanda, sarà una domanda che ritornerà, nel corso di questa storia, al momento la accantoniamo, come la mise da parte lo stesso Filippo, quando a un certo punto di quella infuocata estate arrivò a dire e dirsi...
"Ok, non sai se la ami o meno, certo, le vuoi bene, parecchio, per tutto quello che è e che rappresenta, adesso basta con tutti questi pensieri del cazzo, mandiamoli a fanculo, ci metto una bella pietra sopra e visto che lo vuole tanto, facciamo questo secondo figlio, così metto a tacere tutto quanto e buonanotte al secchio..."
Sono mosse che in tanti fanno, a volte vanno bene, altre volte meno, ma difficilmente risolvono problemi come quelli che aveva Filippo, sono errori che in futuro potrebbero presentare un conto salato, quando ritorneranno in tutta la loro fottuta evidenza, ed è quello accadde, nonostante il secondo figlio, nonostante che quella famiglia non avesse nessun problema in particolare, che tutto andasse in una direzione di relativa tranquillità esistenziale, spesso nella vita ci sono delle circostanze in grado di minare le basi di tutto quello che si è costruito con tanta fatica, senza che noi facciamo nulla affinché questo accada, oppure c'è una porticina, nel nostro cuore, da qualche parte, che rimane aperta, inconsapevolmente, lasciando uno spazio di cui non siamo a conoscenza, perché quella zona venga occupata da qualcosa, o qualcuno, ancora di indefinito...
Continua...