Siamo arrivati a questo punto... - 51° parte

in #hive-14662012 days ago


Immagine CC0 creative commons

"Le ho detto che avrei chiuso il mio negozio con un saldo negativo inferiore ai 10,000 euro, sono a circa 4,400 euro, euro più, euro meno, sono passate sì e no due settimane dall'ultimo giorno di apertura di quel locale, le avevo chiesto di stare tranquillo per qualche tempo, dopo la chiusura, due settimane le sembrano già un periodo sufficiente, per riprendere a farmi pressioni di vario genere??"

"Sento come del risentimento nei miei confronti, non ne capisco la natura e l'origine..."

Contai fino a 10, prima di replicare, probabilmente fu uno sbaglio, perché dovevo asfaltarlo a dovere, invece, in un certo senso, lo graziai...

"Risentimento? Non le dico tutto quello che mi passa per la testa, altro che risentimento, ma lasciamo stare, si faccia vivo non prima di un paio di mesi, non mi stia sopra, glielo ripeto, ho bisogno di riorganizzare qualche situazione e poi inizierò a ripensare concretamente al suo conto corrente..."

Con una certa riluttanza fu costretto a mollare l'osso, anche se avrebbe voluto continuare a rompermi il cazzo fino allo sfinimento, ma sentivo che non potevo ritenermi completamente al sicuro, finché avrei avuto a che fare con un soggetto di merda come lui, ma dovevo dedicare attenzioni al nuovo punto vendita riservato al running dentro a quel negozio di articoli per il ciclismo, il titolare mi era venuto espressamente a cercare, non nutrivo una grandissima fiducia nei suoi confronti, ma era quello che passava il convento, per cui o mangiavo quella minestra, o saltavo la finestra, prendere o lasciare...

Ci fu una sorta di inaugurazione di quello spazio riservato al running dentro a quel negozio, si doveva salire al soppalco superiore, dove avrei avuto la possibilità di continuare a servire i miei clienti, quelli che mi stavano seguendo passo dopo passo nel mio peregrinare da una città all'altra, fino ad arrivare lì, dove tentavo di riallacciare un filo conduttore al mio lavoro, le difficoltà di certo non mancavano, perché a parte lo spazio all'interno del negozio, il supporto era quasi inesistente, dovevo fare tutto da solo, curare i clienti, pensare a un minimo di pubblicità, andare a fare gli stand alle gare podistiche con la mia vettura, e altro ancora, insomma tutte le responsabilità erano sulla mia testa, come se fossi realmente il titolare di quel settore del negozio di ciclismo, ma il capo vero era un altro, al quale dovevo costantemente rendere conto, ma non solo, il tempo che non vendevo prodotti appartenenti al running dovevo, senza prendere nessuna tipologia di remunerazione, assistere i clienti del ciclismo, con la motivazione di *tanto sei qui che non fai nulla, tanto vale che ti rendi utile..."

Mi resi subito conto che le soddisfazioni sarebbero state molto limitate, molto risicate, in un ottica del genere, avrei avuto un percorso che definire di crescita sarebbe stato un'autentica utopia, perché era già molto che non perdessi i clienti che mi ero faticosamente conquistato nel tempo, perché era davvero dura per me svolgere il mio lavoro di gestore di articoli sportivi dedicati al running...

Continua...

Sort:  

@tipu curate 2

!ALIVE
!PIMP