Post 31
Ed anche l’indomani mattina arrivò.
Un’altra notte di passione si immortalò tra me e Cecilia ma ancora nessuna telefonata era arrivata dal mio editore. Non ero preoccupato ma un poco in ansia sì!
Scegliemmo una ricca colazione in camera, ci intrattenemmo in amorosi inconvenevoli mattutini, e cominciammo a stilare un percorso da effettuare poco più tardi.
-Allora signor Battaglia, dove mi porta stamattina, è lei che ha vissuto a Milano, mi faccia da Cicerone?
-Bene bene me la vedo io…allora Miss Cecilia, il programma prevede di arrivare a Piazza della Scala passando per la Galleria Vittorio Emanuele II qui facciamo una bella schiacciata agli attributi dello stemma del toro (simbolo della città di Torino) col piede destro, mi raccomando eh, perché dicono che porti fortuna. Poi, Arco della Pace, corso Como e poi corso Garibaldi e Parco Sempione. Dopodiché Castello Sforzesco! Lo sai che fu fatto costruire da Francesco Sforza nel XV secolo sui resti di una più antica fortificazione e in seguito subì ulteriori modifiche?
E poi carissima Cecilia non potrà mancare che ti porti a Santa Maria delle Grazie e ammirare il Cenacolo di Leonardo Da Vinci.
So che come itinerario è molto solito ma per chi, come te, non ci è mai stato è il primo percorso possibile. Poi…potremmo sempre ritornare.
-Sa che dico Battaglia? Che mi ha convinto! La seguo volentieri!.
Il giro cittadino fu molto rilassante, la giornata promise tantissimo dal punto di vista climatico.
Rientrammo in albergo nel tardo pomeriggio, avremmo voluto fare una doccia e andare a cena fuori, goderci così una bella serata alle colonne di San Lorenzo, e una passeggiata su i Navigli.
Appena arrivammo in albergo e entrammo in camera trovai un bigliettino sullo scrittoio in cui mi si chiedeva di recarmi alla reception. Guardai meravigliato Cecilia e dopo aver fatto qualche supposizione arrivai alla conclusione che fosse il mio editore.
Finalmente mi stavo liberando di questo peso. Avvisai Cecilia che sarei sceso nella hall e la lasciai tranquilla a farsi la doccia, io l’avrei fatto dopo al mio ritorno.
Presi l’ascensore perché avevo fretta, fortunatamente era già lì al piano. Appena arrivato giù chiesi al receptionist delucidazioni in merito all’avviso ricevuto in camera. Naturalmente non era lo stesso della mattina e la mia furia dovette arrendersi ed aspettare che arrivassero informazioni in merito.
Sempre così: più vai di fretta più trovi intoppi lungo la strada.
Va beh, poco male, pensai tra me e me, da lì a poco arrivò l’addetto e mi disse che verso le 12:00 era arrivata una telefonata dal commissariato nella persona dell’ispettore capo Molli, il messaggio diceva che avrei potuto chiamarlo fino alle ore 18:00 altrimenti se ne parlava il giorno successivo…
Porca paletta erano appena scoccate le 19:00. Se ne parlava il giorno dopo!
Risalii mesto da Cecilia che nel frattempo aveva finito di fare la doccia e le raccontai tutto!
Inutile dire che la telefonata mi turbò alquanto, speravo in quella dell’editore ed invece un altro tarlo mi si insinuò nella mente.