Post 40
“Maledetti bastardi che state spiando la mia vita, vi auguro tutto il male che il mondo vi possa donare. Con quel muso di merda ti sei messo a curiosare tra le mie cose più segrete hai scandagliato ogni angolo del mio essere, sei entrato nel mio ventre alla scoperta di chissà quali segreti. Ti vanti inutilmente che non mi avete denunciato solo perché siete troppo buoni e invece siete solo degli avanzi di fece putrida che sta lì a puzzare di tutto quel marcio che avete dentare. Non mi avete denunciato perché non avete nessuna prova, voi non siete buoni siete solo delle facce di gente inutile che non ha il coraggio delle proprie azioni. Non avete prove e non avete coraggio, sapevate la fine che avreste fatto. E’ buona, è così buona, no, è una cagna in calore, che usa coloro che si avvicinano solo per i propri scopi, ulula e latra, ama il torbido e lo scuro, il tetro e il buio. Viso angelico ma cuore di diavolo, lasciva, incapace di amare ma capace di soggiogare chi le sta intorno. Piangente come una dama stupida di un’altra epoca ma capace di penosi delitti. Non esiste se non le fanno complimenti e se non glieli fanno ringhia latra si accoppia, come la peggiore delle cagne.
Uno fra tutti, fallito come pochi, figlio di una vacca delirante, hai meritato la fine da squallido stupido teatrante. A cappa e spada, in un valzer di stupidi moscerini hai finito te stesso come uno stupido oggetto una stupida marionetta nelle mani di un altro. Addio stolti spioni di un mondo inesistente, io conosco la verità voi vivrete di supposizioni e passerete la vostra esistenza nella paura di una ripercussione che non sarà oggi non sarà domani, ma sarà, oh sì che sarà, e vi farà molto male. Io nel frattempo, in vita, ho già punito chi doveva essere punito”
Così terminava il biglietto, così mentre lo tenevamo stretto fra le mani, rigorosamente coperte dai guanti affinché la scientifica facesse i dovuti rilievi.
La prima domanda che ci ponemmo fu, Elena ha ucciso Dante?
Forse sì, ma il biglietto non era chiaro, e la cagna? Chi era la cagna.
E il demente affianco chi era?
Domande senza una risposta.
Poche settimane più tardi arrivò l’ordine di archiviazione del caso. Elena, secondo gli inquirenti, e secondo gli indizi, avrebbe ucciso Dante per futili motivi sia di gelosia, data la relazione con Fabio, sia in ambito teatrale, dove il primeggiare di prime donne è sempre all’ordine del giorno.
Beh, tutto risolto no? Ed io ora, cosa avrei dovuto fare lì? Avevo terminato la mia missione, avevo rescisso il contratto con l’editore, ma avrei comunque dovuto scrivere qualcosa, avevo una compagna che adoravo e avrei potuto tranquillamente scrivere di tutto quello che avevo vissuto nell’ultimo periodo e farne un romanzo.
Perfetto. Passai la notte con Cecilia. Mi svegliai all’alba, preparai la colazione.
Aprii la porta di casa e feci per andarmene, lungo il tragitto intravidi da lontano la signora Abbotti, mi sovvennero le sue ultime parole, mi bloccai, tutto intorno sembrava che girasse, rinvenni e feci dietro front…da lontano vidi Cecilia in vestaglia che stava cercando di raggiungermi…aveva capito che stessi fuggendo per l’ennesima volta.
Eh no! Stavolta mi fermo.
THE END
