Una vita da numeri...

in #hive-1466203 years ago

Buona sera cari amici di Hive, non so se sia uno sfogo, una riflessione o cos'altro, non so definirlo, ma è un pensiero che mi è giunto mentre lavoravo...


CCO image source pixabay.com

Quante volte nella vita ci sentiamo semplicemente un numero, definiti con un numero, catalogati come un numero, identificati come un numero, trattati come un numero... Quante sono queste situazioni in confronto a quelle in cui siamo stati trattati come una persona, un essere umano. Da subito quando nasciamo ci viene attribuito un identificativo alfanumerico, che ci accompagnerà per tutta la vita, veniamo catalogati come ogni evento principale della nostra vita, numeri su numeri. Anche in questi tempi bui, tra Covid e guerra, si sente solo parlare di numeri, di morti per Covid, di quanti positivi, di quante vittime per la guerra, ma poi in mezzo a tutta questa confusione di numeri e parole da parte del governo, casa è stato fatto di concreto e utile per noi o per loro? Niente, si continua solo a parlare di numeri, di noi, solo numeri...

Nella mia vita ho avuto diverse esperienze lavorative, a partire da grandi aziende, piccole imprese, o anche singole attività di commercio. Vorrei poter dire che non ho riscontrato questo fattore in tutte le realtà in cui ho lavorato, ma a mio malgrado invece anche li si era solo un numero, un numero che generava profitti tramite il suo lavoro. Io mi chiedo come non possano comprendere gli imprenditori e le dirigenze che le PERSONE che hanno di fronte abbiano come tutti delle necessità, le loro debolezze, che ogni giorno non possono essere come un automa, che non sono nati e vivono per lavorare, che non possono passare tutti i giorni a lavorare fermandosi solo due settimane all'anno. Chiunque chieda una giornata, un favore, perchè quel giorno vuole lavorare ma ha difficoltà fisiche, gli stai chiedendo il sangue, mentre se loro devono farti fare straordinari, correre per tre, perchè il lavoro è tanto e i clienti aspettano, quello ovviamente è dovuto, sei tenuto a farlo secondo il loro punto di vista. Magari devi ringraziare tu, che ti fanno fare gli straordinari e guadagni di più... Che poi se ne fai tanti, arrivi a farlo per il 70% a gratis grazie alle sovra tasse del nostro buon governo. Non pensano alle difficoltà che può incontrare qualcuno che vive da solo e che deve arrangiarsi a far tutto, o magari una giovane madre da sola con i figli, che deve riuscire a far coincidere mille e più impegni, o quello che può provare una persona malata o con problemi fisici che ha lavorato una vita per loro, non vedono mai tutto questo o forse non vogliono vederlo...

Ma che poi non è neanche lo sputare sangue, non è per una questione di soldi, ma è fondamentalmente una questione di rispetto, essere trattati in modo diverso, capire che si, quella persona viene pagata per fare quello che fa, ma comprendere anche quanti sacrifici fa ogni giorno per fare sempre un buon lavoro, che si presenta anche se ha male, che le mani sanguinano e le schiene dolono ma è dedita al suo lavoro. Mettersi un po' di più nei panni di chi in fondo è il motore di ogni attività, industria, impresa, le PERSONE e non i numeri.

Sarà forse per questo che amo molto di più gli animali e la natura, sicuramente loro non ti vedranno mai come un semplicemente numero, per loro sarai sempre vita, emozioni, vibrazioni, tutto quello che ci connette nel modo più meraviglioso.

Con questo è tutto cari amici, spero che questo post sia stato interessante. Rimanete connessi per non perdervi le prossime novità, grazie per la vostra attenzione.

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@tipu curate

Grazie mille!

E non conti chi ha genitori anziani e tutto , io credo che questo sistema alla lunga collasserà perché le persone non reggeranno lo stress, io lavorando nel sanitario lo vedo noi siamo automi, pensa che noi per turno dobbiamo fare in 45 minuti dieci igieni , immaginati le corse e anche il rapporto scarso e poco qualitativo con il paziente trattato di corsa per rispettare un programma serrato che non ammette ritardi..

Si ci mancherebbe, non lo li ho neanche nominati, ho fatto due, tre esempi ma sarebbero tantissimi... Purtroppo ti credo, perché vedo le persone che sono fisicamente e mentalmente stremate dai ritmi che devono sostenere per occuparsi di tutto.

@tipu curate

Viviamo in un contesto e in un periodo storico di frenesia e poco tempo a disposizione...in ogni ambito lavorativo e non ci sarebbe bisogno di empatia e vivremmo tutti in un modo migliore...
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Si verissimo, penso che l'essere umano in generale abbia perso di vista le sue radici, perché si è sempre più risucchiati in questo vortice frenetico che è la vita e la società in sé. Nel quale anche chi vorrebbe una vita più naturale e sostenibile, non può permetterselo, perché se vuole vivere deve stare al gioco della società... Però di qua e di la pian piano si muove qualcosa, ma finché a decidere per tutti saranno sempre una manciata di persone sarà difficile che cambi.


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Ciao @stea90 ! Ben tornato, scusa ma mi sono resa conto solo ora.... mi fa mega piacere che ci sei!!!! Numeri siamo diventati giá da quando esiste l' architettura moderna comunista, in cui ogni persona ha lo stesso appartamento malgrado ha altre esigenze.💩

Grazie mille e non ti preoccupare, ho visto che non hai avuto molto tempo disponibile. Anch'io riesco essere presente solo qualche giorno e non spesso, gli impegni sono sempre molti. Sono felice di vederti comunque ancora attiva, è un piacere ritrovarti 😉.

Siiiii, finalmente ci si ribecca qui 🤗

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Sono arrivato 2°, ti aveva già tipuzzato il nostro caro amico @robibasa, anche perché questo era un post che meritava effettivamente della considerazione da parte nostra...

Cosa dirti, caro @stea90, che è la realtà che stiamo vivendo, che in un certo senso stiamo tornando indietro, verso anni in cui al lavoratore dipendente si chiedeva tutto e più di tutto, io sono sempre stato quasi sempre un lavoratore autonomo, per cui potrei avere un orientamento di pensiero più spostato verso la classe dirigenziale, ma questo che nella vita ci voglia un po' di equilibrio, un po' di diritti ai datori di lavoro, e un po' di diritti ai lavoratori, negli ultimi anni, causa covid e ora anche questa maledetta terra, si sta assistendo a un eccessivo indurimento delle condizioni lavorative, ho diversi amici che mi confermano che la mezz'ora di straordinario non pagato è ormai una regola, come un fatto dovuto nei confronti di chi di dà da lavorare, per non parlare dei casi in cui il datore di lavoro esercita pressioni anomale e ingiustificate nei confronti dei dipendenti, che spesso stanno zitti per il timore di perdere il loro posto di lavoro, è una vita di merda, in questi casi, una vita che bisognerebbe avere la possibilità di cambiare, ma non è affatto facile...

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P.S.: ho visto che hai iniziato a giocare a Splinterlands, se vuoi entrare in una Gilda, c'è proprio un posto libero nella nostra...

Mio carissimo amico, hai usato la parola perfetta che descrive tutto questo all'inizio della tua riflessione, con la quale sono perfettamente d'accordo. Stiamo tornando indietro, invece che evolverci, in questo caso socialmente, stiamo regredendo... C'è bisogno di un cambio direzionale...

Amico mio, temo che la questione alfanumerica qui abbia a che fare poco e niente con l'indole schifosa da negrieri. La musica non cambierebbe. Ricordo un'amica finita ricoverata per due costole rotte e il datore di lavoro non ti dico: esigeva che firmasse per farsi dimettere, che tanto se una costola rotta poi le bucava un polmone, il polmone non era mica il suo, la mia amica poteva pure schiattare che l'importante era la produzione ultimata in tempi rapidi😡. E giusto ieri ho letto le vicende di una poliziotta in pensione forzata (quasi ex collega, perchè per un periodo la poliziotta l'ho fatta anch'io) con conseguenti danni economici e pure gravissimi alla salute perchè dopo venti anni di onorata carriera le avevano trovato il diabete. Era ancora reversibile, ma non poteva seguire gli orari corretti della dieta e dell'insulina (una al giorno) perchè anzichè metterla in ufficio la sbolognavano comunque in strada su una volante. Conseguenza: il diabete, invece di invertirsi stato quntomeno prediabetico si aggrava al punto da costringerla a cinque insuline al giorno e a prepensionarsi perchè il lavoro alla volante diventa ovviamente impossibile😡. Insomma, musica che non cambia nè nel settore pubblico nè in quello privato (e in quest'ultimo caso, se non vado errata, dovrebbe trattarsi per lo più di grandi aziende, dato che in generale la piccola e media impresa italiane sono trattate dal governo come il nemico pubblico n.1 da abbattere -se escludiamo una panetteria dove lavora un mio amico e dove i panettieri non hanno diritto a ferie e non possono permettersi di ammalarsi pena il licenziamento in tronco, fin dove ne so😡-).
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!pizza

L'alfanumerico si non c'entra niente, era solo per iniziare il discorso che fin dalla nascita... Ma tutto quello che hai detto te è proprio l'orrore che ogni giorno moltissime persone devono davvero subire. Si è considerati come un loro oggetto, che finché funziona bene, bello tutti amici, appena hai un problema, ah allora sono problemi tuoi, loro devono fare produzione appunto, non importa cosa accada nella tua vita, devi essere come una macchina...