Today was an important day. I've tried something I've never done before and found that it's probably not for me. I'm not a person who despairs if he discovers his own limit. It's there, I can accept it, we all have some, but it's not an a priori excuse not to try something new. The classic 'I don't know how to do it'.
We try, we see how we live it, if we enjoy it, if we like it and then we decide if it's for us or not.
Always keeping in mind that no one is born knowing how to do everything already.
In fact, today we went to the beach for my first surf lesson. The sea was a bit rough and that's why the lesson was moved by an hour. Enough to have kinder waves.
The day was good, sun with clouds as they say, so it was good having a pleasant breeze.
I was very excited about this day. In Italy I love playing with horses when they happen and I always thought that surfing was something similar, maybe even better.
After the introduction on safety, how to behave in the water, on technique, we went into the sea and from there it went from bad to worse:
the board in the water tends greatly to roll on the longer axis. Now, it was obvious, but until you try it on the sand you don't think about it. In the water this thing makes it quite complex to just stay on it;
to see where you are going, you must continually keep your head up. So you're lying with the table but with your head looking forward. Here too, an obvious thing, but not quite something we are constantly used to. The fatigue then became pain in the neck, was soon felt;
when I play with horses I am often close to the shore and I wait submerged for the arrival of the wave and then position myself like a surfboard and slide on the water. Here instead I am perpetually lying down and this leads me to constantly feel the effect of the waves that causes me a little nausea;
Standing up is damn tiring. On all fours is feasible, but standing up is really tiring, unless you are a trained one.
All this made me realise that perhaps it is not the most suitable sport for me. I'm sorry because that couple of times I stood for two seconds were really nice and fun, but I came out of the water with nausea, headaches and the feeling of having drunk half the ocean.
The afternoon at least went better. We visited the temple of Tanah Lot, a Hindu temple that is located on a rock that can only be reached at low tide. A lovely place overlooking the ocean where we received a blessing and witnessed the sunset.
We were lucky and caught the low tide so we could get closer even though the temple was closed.
Let's leave Bali with good memories and a new knowledge of ourselves.
Oggi è stata una giornata importante. Ho provato una cosa mai fatta prima e ho scoperto che probabilmente non fa per me. Non sono una persona che si dispera se scopre un proprio limite. Ci sta, lo posso accettare, tutti ne abbiamo, basta che però non sia una scusa a priori per non provare qualcosa di nuovo. Il classico “non lo so fare”.
Si prova, si vede come la si vive, se ci diverte, se ci piace e poi decidiamo se fa per noi oppure no.
Sempre tenendo anche a mente che nessuno nasce sapendo fare già tutto.
Oggi infatti siamo andati in spiaggia per la mia prima lezione di surf. Il mare era un po’ agitato e per questo la lezione è stata spostata di un’ora. Abbastanza da avere onde più gentili.
La giornata era buona, sole con nuvolette come si suol dire, per cui si stava bene essendoci un piacevole venticello.
Ero molto emozionato da questa giornata. In Italia adoro giocare con i cavalloni quando capitano e ho sempre pensato che il surf fosse qualcosa di simile, forse anche meglio.
Dopo l’introduzione sulla sicurezza, su come comportarsi in acqua, sulla tecnica, siamo entrati in mare e da lì è andato di male in peggio:
- la tavola in acqua tende notevolmente a rollare sul su asse più lungo. Ora, era una cosa ovvia, ma fino a che lo provi sulla sabbia non ci pensi. In acqua questa cosa rende abbastanza complesso già il solo rimanerci su;
- per vedere dove vai, devi continuamente tenere la testa alzata. Quindi sei sdraiato con la tavola ma con la testa che guarda avanti. Anche qui, una cosa ovvia, ma non proprio qualcosa a cui siamo costantemente abituati. La fatica poi diventata dolore al collo, si è fatta sentire presto;
- quando gioco con i cavalloni sono spesso vicino a riva e attendo immerso l’arrivo dell’onda per poi posizionarmi a mo’ di tavola da surf e slittare sull’acqua. Qui invece sono perennemente sdraiato e questo mi porta a sentire costantemente l’effetto delle onde che mi provoca un po’ di nausea;
- Tirarsi in piedi è dannatamente faticoso. A quattro zampe è fattibile, ma in piedi è davvero faticoso, a meno di non essere uno allenato.
Tutto questo mi ha fatto capire che forse non è lo sport più adatto a me. Mi spiace perché quel paio di volte in cui sono stato in piedi due secondi sono stati davvero belli e divertenti, ma sono uscito dall’acqua con nausea, mal di testa e la sensazione di essermi bevuto metà oceano.
Il pomeriggio almeno e andato meglio. Abbiamo visitato il tempio di Tanah Lot, un tempio induista che si trova su uno scoglio raggiungibile solo con la bassa marea. Un posto incantevole affacciato sull’oceano dove abbiamo ricevuto una benedizione e assistito al tramonto.
Siamo stati fortunati e abbiamo beccato la bassa marea così siamo potuti avvicinarci anche se il tempio era chiuso.
Lasciamo Bali con bei ricordi e una nuova conoscenza di noi stessi.
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