La constatazione finale è quella espressa nel titolo, ed è la vicenda che mi ha visto, mio malgrado, coinvolto in questi giorni.
Se non sei, adotti modalità, o non ti atteggi anche verbalmente a rompicoglioni, non puoi ottenere nulla. E per nulla non intendo cose fuori dall'ordinario, ma quello che dovrebbe essere la normalità delle cose.
Bisogna uscire dai binari, utilizzare strade alternative, per qualsiasi cazzata. E la mia vicenda lo dimostra in modo scandaloso.
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Devo intestarmi l'auto di mia madre, per cui subito mi cruccio con il PRA. Già mi prefiguro in aurea negativa. Guardo il sito, più o meno è chiaro, si va solo per prenotazione. Prenoto online il giorno x ad una certa ora. Due giorni prima mi chiamano proprio dal PRA, un signore mi chiede alcune info e mi spiega, o meglio vuole assicurarsi che porti le carte giuste, affinchè tutto fili liscio. "ci vorrà un'oretta" mi dice.
Arriva il giorno, mi presento al PRA, ci sono solo io, quasi surreale. In effetti si va per appuntamento e ci entra uno per volta. Niente caciara o mercato delle vacche. Venti minuti, la signora al check fa le cose con calma, tranquilla e precisa, ed esco come il nuovo proprietario, con tanto di libretto appena stampato. Sono quasi stordito da cotanta efficienza.
Una volta era un casino improbabile, tra file, informazioni lacunose, gente stressata. Con la nuova direzione, immagino post covid, pare nemmeno di essere in Italia.
E quindi sono contento, perchè manca solo un passaggio formale, di poco conto. L'assicurazione...
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Non ci do peso, ho fatto mille volte assicurazioni online e in dieci minuti ti ritrovi il certificato nella casella di posta. Solo che quelli erano rinnovi o nuovi contratti. In effetti un cambio proprietario non l'avevo fatto.
Già la casistica è faticosa da trovare, per cui online non si fa nulla, tocca chiamare il call center. Ed è già una scocciatura, ma soprattutto butta male perché se una cosa non è prevista c'è un concreto rischio di incappare in paradossi burocratici.
All call center mi dicono cosa mandare, "appena riceviamo i documenti facciamo subito". Le ultime parole famose. Mando i pdf e dopo un'ora un messaggio dice che sono illeggibili. Mando documenti praticamente ogni giorno per lavoro, solo a loro vanno storti... vabbè, faccio uno zip e mando in blocco unico. Non avendo altre comunicazioni si suppone che è tutto ok.
Passano dei giorni e tutto tace, per cui sollecito via mail, mi chiama uno che dice che ci stanno lavorando, a breve arriva la nuova assicurazione. Nel frattempo essendo il nuovo proprietario con la macchina non posso girare, e questo me lo aveva confermato anche il call center.
Passa una settimana, altra chiamata, altra rassicurazione. Dopo dieci giorni mando una PEC, che tanto per non saper né leggere né scrivere, ha valore legale. Niente, non succede nulla.
Siamo arrivati a venti giorni, al call center se ne escono che "si ci stanno lavorando, ma l'altro ieri hanno riscontrato un errore, il cognome era scritto nel campo nome e viceversa". Errore per altro loro, non mio, ammesso che fosse vero e non una supercazzola tipizzata da elargire al tapino di turno. Come poi sospetto che sia.
Con fare da incazzato gli do un ultimatum, che già immagino al tipo gli girasse in testa la canzone di Rovazzi "guarda, guarda, il ca' che mi frega".
Ieri mi giravano le palle, e penso che possa fare. Scrivere all'IVASS, ma tanto sono compagniucci di merende, figurarsi. Addirittura, leggendo nel sito si parla che i reclami sono da fare all'ente dopo 45 giorni che l'assicurazione è inadempiente. QUARANTACINQUE giorni... ma vaffanculo, che per altro io ho chiamato al telefono, quindi con le date come se fosse Antani...
Mi viene in mente che in passato per altre cose fare il rompicoglioni pubblico ha il suo perché. Per cui vado su TrustPilot apro un account e gli piazzo una stella con tanto di recensione dettagliata, seppur anonimizzata, ma da incazzato, sconsigliando tra le righe i potenziali astanti di servirsi da loro.
Dopo un'ora TrustPilot approva la recensione, dieci minuti scarsi l'ufficio stampa o qualcuno dell'assicurazione che monitora quel sito, si palesa chiedendo spiegazioni e dettagli.
Due ore più tardi in casella di posta il nuovo certificato assicurativo. Mi hanno poi anche chiamato ma avevo poco campo per cui non sono riuscito a rispondere. Ma la motivazione della chiamata era piuttosto facile da intuire, la richiesta di cambiare la recensione o quanto meno la valutazione.
Morale della favola, devi fare, essere, trasudare un rompicoglioni. Usando strumenti di tale fattezza. Perché TrustPilot per queste aziende è una rottura di coglioni, se non ci fosseero questi se ne sbatterebbero della valanga di situazioni come la mia, dove diciamolo, qualcuno in quegli uffici se ne stava sbattendo allegramente che tanto ho altro da fare tra una pausa caffè e l'altra.
Amazon ha dimostrato che mettere il cliente al centro, pure quando ha torto, premia eccome.
Questi stanno ancora al concetto di dicastero, il cliente è un numero, e il primo che va servito è il rompicoglioni, perché meglio levarselo di torno che non sai dove va a parare. Gli altri, che seguono le regole, per loro sono pecore che possono pure crepare.
Questa cosa mi fa girare due volte le balle, perché non sono un rompicoglioni, semmai l'opposto. Ma no, lo devi diventare altrimenti non sopravvivi. Inaccettabile.
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