L'annuncio dell'intenzione del consiglio di fabbrica della Volkswagen di voler chiudere 3 stabilimenti in Germania, e di voler licenziare migliaia, o meglio, decine di migliaia di dipendenti ha creato grande panico e sconforto non solo nel paese teutonico, ma anche in tutta Europa.
Ovviamente il cancelliere Olaf Scholz dice che non ci sono dichiarazioni ufficiali, e questo, sotto i baffi, vuol dire che ci sarò una trattativa tra il governo e il consiglio Volkswagen per, perlomeno, attutire il colpo , che non avrà conseguenze dirette solo sui lavoratori licenziati, ma anche sui mercati azionari, che hanno capito già da tempo che la Germania ha perso ormai da anni il ruolo di locomotiva industriale della zone Euro.
Possiamo dire che la Germania è ormai decenni che compie degli Harakiri politici e sociali, non ammettendo mai chiaramente la sua sudditanza verso gli Stati Uniti, e la sua posizione mal sfruttata di guida della zone Euro, con veri e propri disastri compiuti verso altri paesi, come non ricordare il terribile default subito dalla Grecia.
Il colpo di grazie è stato dato dal 2022 in poi , con l'inizio della guerra in Ucraina contro l'ormai ex partner strategico e di approvvigionamenti, la Russia:ormai rimane il segreto (di Pulcinella) si chi sia stato a far saltare il Nord Stream 2, che portava gas a basso costo dalla Russia alla Germania, ma questo ha dato il colpo finale al comparto produttivo tedesco, che ora è in profondo rosso, senza poter competere con gli altri paesi, come la Cina, visto gli altissimi costi di produzione e delle materie prime.
Eh sì, la Cina, che con la sua JAC motors, azienda sempre più leader nella produzione di veicoli elettrici, ibridi e di nuova generazione, sta rubando sempre più fette di mercato alle tedesche Volkswagen e BMW: e pensare che furono proprio le aziende tedesche a cercare di spostare parte della loro produzione in Cina, cercando una collaborazione per ridurre i costi.
E invece i cinesi si sono fatti furbi, hanno imparato dai tedeschi i trucchi dal mestiere, grazie agli accordi strategici anche con la Russia hanno accesso a materie prime a bassissimo costo, ed ora entrano sul mercato dell'automotive con prezzi super concorrenti, si parla addirittura del 50%.
Il comparto dell'automobile si presenta , nella sua totalità, al di là del caso Volswagen, come una grande bolla che sta per scoppiare: questa spinta Green verso le macchine elettriche, che di fatto nessuno sta comprando, è stata un autentica follia da cui non c'è via d'uscita, e molte di queste EVs sono state già prodotte, ma rimangono invendute, con in aggiunta la grandissima confusione della direzione da prendere, se ritornare in pieno ai combustibili fossili, o cercare una soluzione ibrida che sia una via di mezzo.
Aspettiamo, invano, le soluzione proposte dall'Europa a questa situazione, visto che è lei una delle principali colpevoli.
Grazie dell'attenzione e alla prossima.
(immagine realizzata con Photoshop AI)