Ogni Maledetta Notte
Episodio Pilota.
Suona di nuovo, l'allarme. Il rumore sordo della sirena mi accompagna ormai da troppo tempo; Così tanto tempo che non ricordo neanche più la prima volta che lo sentìi. So solo che quando questo rumore mi arriva all'orecchio l'unica cosa che ho fare è incamminarmi verso la campagna. Non ne posso più, ogni maledetta notte accade questo. La smetteranno mai di piovere bombe? Finirà mai questa guerra?
"Andiamo Pietro, non senti la sirena?"
Era Gino, il fratello minore di Chiara. Quanto era innocente Gino, il suo fervore di adolescente, la sua voglia di scoprire cose nuove, la sua irrequietezza. Questa guerra stava facendo dei danni a questi poveri ragazzi, costretti a vivere qualcosa di terribile senza potersi difendere. Troppo giovani, troppo ingenui per capire tutto quello che c'era sotto.
" Arrivo" dissi a gran voce per farmi capire meglio in tutto quel frastuono.
Ci incamminammo verso la campagna, erano 3 km a piedi da casa nostra in paese. Lì ci stavano aspettando gli altri, andavamo anche noi al sicuro. In campagna era più difficile rischiare di essere colpiti dalle bombe o trovati dai nemici.
La strada era fangosa, aveva piovuto. Le nostre scarpe reggevano, ma a volte le pozzanghere erano troppo profonde per non bestemmiare a gran voce.
" Posso venire anche io alla prossima riunione?" mi chiese Gino.
" Non è ancora il momento, e poi sei troppo giovane per farti carico di questo peso. Non hai ancora finito le scuole medie, già vuoi fare la guerra?" dissi.
" Con queste storie mi annoiate tutti! Quando c'è da lavorare la terra o da trasportare le provviste non siamo giovani, eh?" disse Gino comprensibilmente adirato.
Aveva ragione. Quante volte ci limitiamo a trovare una scusa, sono troppo giovani... questa è la nuova scusa per loro. Gli vogliamo troppo bene, non devono essere coinvolti. Almeno, non ora. Queste sono cose rischiose, ancora in via di sviluppo. Ma come glie lo spiego a un ragazzino nato e cresciuto sotto un regime che appena ha provato a crescere ha visto solo botte e guerra? Non glie lo posso spiegare. Magari anche lui non ce la fa più, magari a scuola ha già letto Marx. No, è troppo piccolo per Marx. Chi sa, magari potrei regalargli un libro...
" Eccoli, ci aspettano. Spero abbiano almeno cucinato, ho una fame!" disse Gino interrompendo i miei pensieri.
Al cancello mi aspettava Antonio, lo chiamavamo 'Ndonio. Era un compagno, uno dei primissimi nelle nostre zone. Aveva sulle spalle ben 34 scioperi a cui aveva partecipato da aizzatore. Spesso aveva guai con la legge, la Polizia provava a bloccarlo ogni volta che poteva. Era un operaio di Melfi, sempre ligio al dovere. Ma amava studiare, conoscere, leggere. Il suo libro preferito era Il Capitale, di Marx.
" Finalmente sei arrivato! Non ne potevo più di queste pettegole che non sanno cosa fare tutto il giorno a parte cucinare e rassettare la casa. Ma perchè sono così? Non hanno dei sogni? Non vogliono vivere la vita?"
" Sei sempre il solito, ma non vedi che sono anziane... porta rispetto. Ci arrivassimo noi alla loro età con due guerre sulle spalle. Ne hanno viste troppe di situazioni brutte per avere ancora dei sogni!" dissi.
" Sei sempre saggio, ma non quanto il buon Karl" mi disse mentre mandava un bacio al cielo con il pugno chiuso.
" E tu sei sempre il solito, che c'è? Qualche altro guaio? Quache altro sciopero saltato? Quand'è che torni a Melfi?" chiesi.
Antonio mi guardò rammaricato, poi iniziò a parlare.
" Non torno a Melfi, almeno non per ora. La fabbrica è stata chiusa dopo lo sciopero di settimana scorsa, vogliono indagare sul presunto aizzatore. Giuro che non è mia la colpa, prima che me lo chiedi. Ma vallo a spiegare a quei fasci, inutili e cocciuti. Verranno anche da me, lo so!" disse.
Ma non era quello di cui voleva parlarmi, lo percepivo. C'era altro. Doveva pur vuotare il sacco il buon 'Ndonio.
" Forza, è pronto! Venite a tavola!" sentimmo urlare dalla casa.
Every damn night
Pilot Episode.
It rings again, the alarm. The dull sound of the siren has been with me for too long now; so long that I don't even remember the first time I heard it. All I know is that when this noise reaches my ear, the only thing I have to do is walk towards the countryside. I can't take it any more, every damn night this happens. Will it ever stop raining bombs? Will this war ever end?
"Come on Pietro, can't you hear the siren?"
It was Gino, Chiara's younger brother. How innocent Gino was, his teenage fervour, his desire to discover new things, his restlessness. This war was doing damage to these poor boys, forced to experience something terrible without being able to defend themselves. Too young, too naive to understand all that was going on.
"I'm coming," I said loudly to make myself better understood in all the noise.
We walked towards the countryside, it was a 3 km walk from our house to the village. There the others were waiting for us, we were also going to be safe. In the countryside it was more difficult to risk being hit by bombs or found by the enemy.
The road was muddy, it had rained. Our shoes held up, but sometimes the puddles were too deep not to swear loudly.
"Can I come to the next meeting too?" asked Gino.
" It's not time yet, and besides, you're too young to take on this burden. You haven't even finished middle school yet, already you want to go to war?" I said.
"With these stories you all bore me! When it comes to working the land or carrying supplies we are not young, eh?" said Gino understandably angry.
He was right. How often we just make an excuse, they are too young... that's the new excuse for them. We love them too much, they must not get involved. At least, not now. These are risky things, still developing. But how do I explain it to a kid born and raised under a regime that as soon as he tried to grow up saw only beatings and war? I can't explain it to him. Maybe he can't take it any more, maybe he has already read Marx at school. No, he's too young for Marx. Who knows, maybe I could give him a book...
" There they are, waiting for us. I hope they have at least cooked, I'm so hungry!" said Gino interrupting my thoughts.
At the gate Antonio was waiting for me, we called him 'Ndonio. He was a comrade, one of the very first in our area. He had no less than 34 strikes on his shoulders in which he had participated as an aizzatore. He often had trouble with the law, the police tried to stop him whenever they could. He was a worker from Melfi, always dutiful. But he loved to study, to learn, to read. His favourite book was The Capital, by Marx.
"Finally you have arrived! I couldn't take it any longer with these gossips who don't know what to do all day except cook and tidy the house. But why are they like that? Don't they have dreams? Don't they want to live life?"
"You're always the same, but you don't see that they are old...show respect. We would get there at their age with two wars on our shoulders. They have seen too many bad situations to still have dreams!" I said.
"You're always wise, but not as wise as good Karl," he told me as he blew a kiss to the sky with a clenched fist.
" And you're still the same, what's up? Any more trouble? Some other missed strike? When are you going back to Melfi?" I asked.
Antonio looked at me regretfully, then began to speak.
"I'm not going back to Melfi, at least not for now. The factory has been closed after last week's strike, they want to investigate the alleged aizzatore. I swear it's not my fault, before you ask. But go and explain it to those useless, stubborn fasces. They will come to me too, I know!" he said.
But that was not what he wanted to talk to me about, I could sense it. There was something else. Good 'Ndonio had to spill the beans.
"Come on, it's ready! Come to the table!" we heard shouting from the house.
Episodio pilota dell'omonima Serie che vorrei sviluppare a puntate e curare al meglio delle mie possibilità. Sull'esempio di altri bravi scrittori qui su Hive vorrei aprire una ReadList, cioè una lista di utenti interessati al tag quando esce un nuovo episodio. Fatemi sapere cosa ne pensate, sia della possibile serie, sia della storia in sè, sia della possibilità di poter far parte di una readlist.
Pilot episode of the series of the same name which I would like to develop into episodes and edit to the best of my ability. Following the example of other good writers here on Hive I would like to open a ReadList, i.e. a list of users interested in tagging when a new episode comes out. Let me know what you think, both of the possible series, the story itself, and the possibility of being part of a readlist.