Fu un rapporto inizialmente tormentato sotto tanti punti di vista, mi resi ben presto conto di avere pochissimi alleati, in questa mia titanica battaglia che mi ritrovavo a combattere, non mi sarei mai aspettato un dietrofront proprio dal mio ex-socio, per i motivi che ho sommariamente descritto nella parte finale dell'ultima puntata, eppure nella vita non si può mai sapere quello che ci può capitare, ma soprattutto come le persone possono reagire, se sottoposte a situazioni particolari come la era quella in cui mi ero andato a infilare...
Tra alti e bassi, si arrivò a un giorno, in piena estate, entrai in negozio che dire che avessi le palle girate era poco, avevo fatto una di quelle litigate epiche in casa, ero ancora sposato, la separazione sarebbe avvenuta nella tappa successiva, quando mi comprai un bar-ricevitoria, ma ritornando a questo specifico discorso, mi ritrovai il mio ex-socio davanti, dall'altra parte del bancone di vendita, mi squadrò giusto un attimo, poi...
"Che cazzo hai fatto, hai una faccia..."
Non avevo nemmeno voglia di rispondergli, perché sentivo che la discussione eventuale poteva tranquillamente andare a finire in campi che non avevo per nulla intenzione di esplorare, ma scartarlo, evitarlo, in certi ambiti, in certe situazioni e circostanza, non era assolutamente facile, anzi, praticamente impossibile, per cui dovetti assistere a una sua uscita, lunga, lunghissima...
Prese un foglio, formato A4, bianco, e una penna, e, con tono solenne, mi disse questa cosa...
"Vedi, ti faccio un esempio, con questo foglio e penna, questo sono io (un punto in mezzo al foglio), questa è mia moglie (un punto a lato), questi sono i miei figli (altri punti a lato), questa è mia mamma (altro puntino), questa è mia sorella (altro punto), questi sono i miei nipoti (altri puntini), e chiudo il cerchio (feci un cerchio che comprendeva tutti i puntini all'interno), tutto quello che è dentro questo cerchio mi compete e mi riguarda, e nota che non ho messo mio cognato (l'ex-marito della mia compagna), perché di lui non me ne fotte un cazzo..."
Tutto bello, tutto perfetto, tutto comprensibile, tranne un fatto, di vitale, fondamentale importanza, che dovevo spiegargli e chiarire...
"Bene, ho visto tutto, sono d'accordo su quasi tutto, tranne in un particolare solamente, e non è un particolare trascurabile (presi un altro foglio e ripetei pari pari il suo schema, replicandolo), mi sta tutto quanto bene, tranne per questo puntino qui, che rappresenta tua sorella, ricorda bene, perché non mi voglio più ripetere su questo aspetto, lei, finché dura la nostra storia, prima è la mia donna, dopo tua sorella, chiaro?"
"Non metterla su questo punto, perché troviamo da dire.."
"Non la metto in nessun punto, perché non ci sono margini di discussione, te lo ripeto, perché sei duro di comprendonio, prima è la mia donna, dopo tua sorella, ok?!?!"
"Non penso proprio, non mi minacciare, non fare il coglione!!"
"Non faccio il coglione, ti ripeto, visto che non vuoi capire, in un linguaggio più esplicito, lei prima è la mia figa, dopo tua sorella...", sottolineando il tutto con un dito puntato verso lui...
"Che cazzo vuoi fare con quel dito puntato, ehhh?? Chi cazzo credi di minacciare, ehhh?? Non mi fai né caldo né freddo, hai capito??"
"Se sei così forte, spostami il dito, prova dai, prova a spostarlo, se hai le palle..."
"Ma vaffanculo te e chi ti ha fatto, chi cazzo sei, ehh??? Chi ti credi di essere???"
"Solamente quello che si porta a letto tua sorella, fattene una ragione e fatti i cazzi tuoi, non me ne frega un cazzo che non sei d'accordo, vai a farti inculare se non ti sta bene..."
Se ne andò urlando dal negozio, per ritornarci a fine giornata lavorativa, per qualche giorno non ci parlammo, ma quel dito puntato ancora lo deve spostare...
Continua...
