Nella scorsa settimana, tre giorni di escursioni sulle Alpi Giulie: al Monte Canin per la ferrata Julia e rientro da Sella Prevala con digressione al buco di Creta Forata, al Picco Grubia attraverso Foran del Muss; nell’ultimo giorno in Val Dogna al Jof di Somdogna. Cielo sereno solo in occasione dell’escursione al Picco Grubia, per il resto clemente. Comunque soddisfatti. Ormai il ghiacciaio ai piedi del Canin è ridotto a due lenzuoli separati in mezzo ai quali sale il sentiero fino all’attacco della ferrata. Non servono ramponi, utili forse ad inizio stagione. Ferrata divertente, in ottime condizioni. Impressionante per noi foresti “l’altopiano carsico” su cui si eleva il Monte Canin. Durante la tranquilla escursione al Picco Grubia abbiamo potuto ammirare alcuni protagonisti della fauna locale: pernici, camosci, pojane ed aquile senza dimenticare gli stambecchi che pascolano al rifugio. Il ritorno attraverso il Foran del Muss è un percorso attraverso fantastiche quinte di roccia, su cui incombe la catena del Canin. Il terzo giorno prima di rientrare, approfittando dell’ultima finestra di tempo decente prima della pioggia, breve escursione ad anello al Jof di Somdogna dominata dal versante nord del Jof di Montasio, passando per alcune opere della linea italiana che sbarrava l’accesso al Val Dogna. Due parole sull’ospitalità friulana che finora non ha mai deluso, anzi. La gestrice del rifugio Gilberti, nonostante l’edificio sia all’arrivo della funivia da Sella Nevea ha saputo mantenere l’ambiente e il clima del rifugio alpino. Aspetto ormai quasi completamente sparito nella luna park dolomitico, quello protetto dall’UNESCO. Analogamente sempre piacevole pernottare all’agriturismo al Pian dei Spadovai in un clima familiare, gustando i tipici cherson, grazie all’origine carnica della gestrice.
This review was sponsored in part by @acceptcryptomap