👉ITA Version👈 (ENG Ver below)
E' moltissimo tempo che non scrivo e molte cose sono cambiate in questo ultimo mese, nel mondo ed in me stessa.
Abbiamo vissuto gli ultimi due anni della nostra vita in una guerra silenziosa contro il virus del Covid19.
Abbiamo sperimentato il lockdown, la caducità delle nostre esistenze, abbiamo avuto amici e parenti appartenenti alle categorie fragili che magari oggi non ci sono più.
I ragazzi più giovani hanno sperimentato l'isolamento, hanno sofferto la mancanza di condivisione, una scuola in didattica a distanza che è stata molto carente, e tutto questo sicuramente lascerà una impronta nella loro psiche quando diventeranno adulti.
Anche negli adulti le psicosi sono aumentate: ipocondria, solitudine, inadeguatezza. Ad alcuni di noi poi il Covid ha portato via il lavoro e la serenità familiare.
Ci siamo lamentati, abbiamo ascoltato i virologi, abbiamo discusso e litigato, mascherine sì, mascherine no, vaccini sì, vaccini no.
Poi, un giorno, è arrivato Putin. E' arrivata la guerra. Sono arrivate le bombe e i missili e il sangue per le strade e le grida.
Ed è calato il silenzio.
Un silenzio che ci ha costretto a rivedere le priorità, e a rimettere in scala ciò che è davvero importante.
E cosa c’è di più importante se non la vita stessa, il nostro futuro come esseri umani che siano davvero umani, da tendere la mano, dividere l’acqua e il pane con chi ne ha bisogno, se abbiamo figli cercare di fare del nostro meglio per crescere adulti consapevoli che siano un giorno un seme di cambiamento per questo mondo.
Ho dovuto lasciare il lavoro a Luglio 2020, in piena pandemia. In questi due anni ho tanto cercato una strada che mi consentisse di ricominciare a lavorare.
Non è facile alla soglia dei 50 anni reinserirsi nel mondo del lavoro, soprattutto quando hai un curriculum molto settoriale.
Ma Domenica è arrivata una telefonata da parte di un vecchio amico dell’Università. Serviva una persona con le mie competenze nella sua azienda. Mentre ascoltavo la proposta, riflettevo: un’ora di macchina ad andare, una a tornare, 10 ore di riunioni e coordinamento, i miei figli sbattuti di nuovo tra tate e i nonni anziani, niente più casa amorevolmente pulita, pranzo pronto, compiti insieme, nervosismo alle stelle e il mio stipendio a donne di servizio e docenti per aiuto compiti.
E il mio pensiero è stato: cosa compreranno i miei figli con i soldi in più? Compreranno l’amore? L’amicizia? La cultura? Riempiranno il vuoto nel loro cuore creato da una mamma assente?
Ed io cosa comprerò con quello che avanza? Potrò ricomprare il tempo?
Ed ho preso così una decisione definitiva, lasciando indietro per sempre una me che è stata e che non ci sarà mai più.
Ed ho detto no.
Avevo un sogno uscita dall’Università: fare il professore.
Nell’ultimo anno ho ricominciato a studiare le mie materie, matematica, fisica e chimica.
Oggi ho tre studenti che seguo e che stanno migliorando, e questo mi dona una enorme gioia, al di là del mero aspetto economico.
Il dado è tratto, e proseguirò su questa strada. Magari compreremo un paio di scarpe in meno e sempre all’outlet, ma magari questa vita che ai nostri occhi appare così grigia, come le foto che ho postato, sarà piena dei colori brillanti di un cuore innamorato di ciò che possiede, senza dover affannarsi sempre a cercare la felicità al di fuori di se stesso.
Questo post è molto personale, lo so.
Se siete arrivati fino a qui, vi ringrazio per la lettura.
Gli scatti sono stati realizzati con una Canon Power Shot SX100 in un periodo molto particolare della mia vita nel quale ho conosciuto @barnabo73 che mi ha iniziato al mondo della fotografia (con risultati non troppo soddisfacenti direi 😅).
Un abbraccio e tanto amore.
A presto
👉ENG Version👈
👉ITA Version👈 (ENG Ver below)
I have not written for a very long time and many things have changed in this last month, in the world and in myself.
We have lived the last two years of our lives in a silent war against the Covid19 virus.
We have experienced the lockdown, the transience of our lives, we have had friends and relatives belonging to the fragile categories that perhaps no longer exist today.
Younger kids have experienced isolation, they have suffered from a lack of sharing, a distance learning school that has been very lacking, and all of this is sure to leave an imprint on their psyche as they become adults.
Psychosis also increased in adults: hypochondria, loneliness, inadequacy. Covid took away work and family peace of mind to some of us.
We complained, we listened to virologists, we argued and argued, masks yes, masks no, vaccines yes, vaccines no.
Then, one day, Putin arrived. The war has arrived. The bombs and the missiles and the in the streets and the screams.
And silence fell.
A silence that forced us to review priorities, and to re-scale what is really important.
And what is more important than life itself, our future as human beings who have the duty to be truly human, to reach out, share water and bread with those in the need, if we have children to try to make our best to raise adults aware that they could be one day a seed of change for this world.
I had to quit my job in July 2020, in full pandemic.
In these two years I have been looking for a way that would allow me to start working again.
It is not easy at the age of 50 to re-enter the world of work, especially when you have a very sectorial curriculum.
But Sunday I received a phone call from an old friend of the university. A person with my skills is needed in his company.
As I listened to the proposal, I thought: an hour's drive to go, one to come back home, 10 hours of meetings and coordination, my children being thrown again between nannies and elderly grandparents, no more lovingly clean house, lunch ready, homework together, skyrocketing nervousness and my salary to maids and teachers for homework help.
And my thought was: what will my children buy with the extra money? Will they buy love? Friendship? The culture? Will they be able to fill the void in their hearts for an absent mom?
And what will I buy with what is left over? Will I be able to buy back the lost time?
And so I made a final decision, leaving behind forever a part of myself that was and will never be there again.
And I said no, thank you.
I had a dream out of university: to be a professor.
In the last year I started studying my subjects again, mathematics, physics and chemistry.
Today I have three students who I follow and who are improving, and this gives me enormous joy, beyond the mere economic aspect.
The die is cast, and I will continue on this path. Maybe we will buy one pair less shoes and cheaper, but maybe this life that appears so gray to our eyes, like the photos I posted, will be full of the bright colors of a heart in love with what it owns, without having to worry always, looking for happiness outside of himself.
This post is very personal, I know.
If you have come this far, thank you for reading.
The shots were taken with a Canon Power Shot SX100 in a very special period of my life in which I met @ barnabo73 who introduced me to the world of photography (with results not too satisfying, I would say 😅).
A hug and lots of love.
See you soon 💛💛💛